Matera mini guida turistica
Con questo “Matera mini guida turistica” ci si tuffa nella città famosa nel mondo per i Sassi, culla di alcune delle più belle Chiese Rupestri del mondo e patrimonio dell’Unesco dal 1993 per il suo unico sistema raccolta delle acque piovane. Tra tutte le bellezze di questa città, sono i Sassi che la fanno da padrone e attirano prepotentemente l’immaginario del visitatore. Delineano un paesaggio unico e sprigionano una singolare, aspra e impressionante bellezza. Un sistema di costruzioni legato alla roccia calcarea locale, erroneamente definita tufo, che nel corso dei secoli ha dato vita ad un’intera città. E che oggi si offre alla vista del visitatore dando quasi l’impressione di essere prepotentemente emersa dalla terra che la teneva prigioniera. Un luogo che al termine della Seconda Guerra Mondiale si presentava malconcio, poverissimo, sovrappopolato ed in condizioni igieniche del tutto precarie. Nelle cui 3.000 abitazioni vivevano oltre 15.000 persone. Denutrite e con un tasso di mortalità infantile vicino al 50%. Situazione che ha fatto di Matera, prima per bocca di Togliatti e dopo con un decreto di De Gasperi, la vergogna nazionale, l’emblema del degrado di un Sud da ricostruire.
Questa è la Matera dei Sassi, unica nel mondo, che svela la sua bellezza solo a chi la guarda dal vivo.
Matera – Cenni Storici
Ciò che non molti sanno è che Matera è tra i nuclei abitati più antichi del mondo considerato che esistono tracce di insediamenti che risalgono al Paleolitico superiore. A quell’epoca vi erano almeno tre insediamenti all’interno dell’area che oggi viene identificate con il nome di Sassi. Alcuni scavi archeologici hanno infatti portato alla luce le tracce di insediamenti fortificati nelle aree di Murgia Timone, di Murgecchia e della Civita. Oggi con il nome di Civita si indica il quartiere dei Sassi racchiuso nell’antica cinta muraria. Un lembo di terra quasi piramidale sovrastato dalla Cattedrale.
Numerosi reperti conservati presso il Museo Archeologico Nazionale Domenico Ridola, provengono da cavità carsiche naturali della gravina di Matera, di Picciano e del Bradano, frequentate dal paleolitico all’età dei metalli. La nascita dell’antico nucleo cittadino è probabile si sia registrata nell’età del bronzo. In quell’epoca i villaggi neolitici della Murgia furono abbandonati e altri villaggi sorsero a nuclei sparsi in siti meglio difendibili.
La Trasformazione delle Grotte in Abitazioni
Matera è l’unico posto al mondo dove gli abitanti possono dire di vivere negli stessi luoghi in cui hanno abitato anche i primi uomini primitivi. Qui è evidente come gli uomini non hanno subito passivamente la natura ma l’hanno adattata alle loro necessità. Hanno cioè trasformato semplici grotte in abitazioni. Hanno scavato la roccia friabile, chiuso l’entrata, utilizzando anche il materiale di risulta, ingrandendo gli ambienti. Sono tipici gli scavi in discesa, con più piani, cui veniva data un’inclinazione tale che consentisse di far entrare i raggi del sole il più possibile all’interno d’inverno, bloccandoli all’ingresso nel caldo periodo estivo. La crescita demografica di Matera, ben rappresentata nel viaggio multimediale ricco di phatos messo in scena in Casa Noha, ha poi fatto si che nel tempo si generasse un insieme di case grotta che sono andate via via ad occupare tutto lo spazio libero nella roccia. Oggi si stima che siano almeno dieci i piani scavati uno sopra l’altro nel corso dei secoli. Questo continuo sovrapporsi di abitazioni ha fatto si che il tetto di una casa sia spesso il pavimento o il giardino di un’altra. Secolo dopo secolo le abitazioni sono evolute trasformandosi da caverne in case a corte, case a schiera ed in alcuni casi dando vita a palazzi e palazzotti.
Le Chiese Rupestri
Fondamentali nella storia di Matera sono le Chiese Rupestri. Si tratta di luoghi di culto creati in diverse epoche. La più famosa è la Cripta del Peccato Originale. E’ stata edificata dai Benedettini che dimoravano nella campagna Materana, in quel periodo posta ai confini delle Terre d’Otranto. Ma molto importanti sono anche le numerosissime chiese di origine Bizantina, che devono la loro origine alla diaspora di numerosi gruppi di religiosi che dalla Palestina, dalla Turchia e dal medio oriente. I religiosi si sono spostati verso le coste italiane per fuggire dall’avanzata mussulmana. E qui a Matera questi esuli hanno trovato un paesaggio ed un territorio molto affine a quello da cui provenivano. Si sono stabiliti con la loro arte, la loro cultura, edificando numerose bellissime chiese che oggi è possibile visitare in tutto il territorio a ridosso della Gravina. Ma anche in città o nella periferia oggi urbanizzata. Come testimonia la bellissima Chiesa dei Quattro Evangelisti.
Dai Lucani ai giorni nostri
La lenta evoluzione di Matera nei secoli è stata determinata forse anche dalla pozione della città stessa. Si è infatti arroccata intorno al nucleo della Civita che, per le sue caratteristiche morfologiche, era di per sé inespugnabile. I Lucani che furono tra i primi a stabilirsi li – tracce evidenti della permanenza di questo popolo a Matera sono state raccolte e conservate da Domenico Ridola cui è anche intitolato il prestigioso museo cittadino – entrarono da prima in contatto con le colonie della Magna Grecia – Metaponto e Taranto sono molto vicine e facili da raggiungere – e furono poi prima alleati e quindi sottomessi dai Romani tra il secondo e la fine del primo secolo Avanti Cristo.
Dopo la caduta dell’Impero Romano a Matera si sono succeduti diversi nuovi occupanti tra cui i Longobardi, i Bizantini ed i Saraceni. Ma solo con l’avvento dei Normanni intorno all’anno 1.000 il nucleo cittadino comincia a spostarsi dalla Civita. Da prima verso l’area che oggi è chiamata Piazza Sedile. Poi verso il Piano, l’area perimetrale che sovrasta e delimita i Sassi.
Questa nuova area della città, che ospitava i nuovi palazzi del potere, divenne ben presto la zona dei Signori. Gli altri abitanti, per la maggior parte braccianti agricoli, continuarano invece a risiedere nei Sassi.
Una nuova svolta nell’evoluzione della città fu l’uscita dalla Circoscrizione Amministrativa della Terra d’Otranto. Matera fu nominata Capoluogo della Basilicata nel 1.663, divenendo sede della Regia Udienza di Basilicata. Rimase aggregata alla Lucania e fu capitale fino al 1806. In seguito la capitale fu spostata a Potenza fatto che pose inizio al declino della città. Non bastò infatti la nuova nomina a capoluogo del 1.927 per risollevare le sorti della città.
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