Guida Turistica Matera cenni storici
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Le origini di Matera sono molto remote e ne è testimonianza il ritrovamento nel territorio circostante di alcuni insediamenti sin dall’età paleolitica Nelle grotte sparse lungo le Gravine materane. Nel periodo Neolitico gli insediamenti diventarono più stabili con villaggi trincerati sulla Murgia Timone. Con l’Età dei metalli nacque il primo nucleo urbano quello dell’attuale Civita sulla sponda destra della Gravina. questa ha probabili origini greche. Ciò sarebbe confermato dall’emblema della città, il bue con le spighe di grano che è un simbolo tipico della Magna Grecia. Sembra, infatti, che Matera abbia accolto i profughi metapontini dopo la distruzione della città da parte di Annibale. Nel periodo della Magna Grecia Matera ebbe stretti rapporti con le colonie greche della costa meridionale. Mentre in età romana fu centro di passaggio ed approvvigionamento.
Il medioevo
Nel 664 dopo Cristo Matera passò sotto il dominio longobardo e venne annessa al Ducato di Benevento. Nell’ottavo secolo il territorio materano fu teatro di una notevole immigrazione dal medio oriente di monaci benedettini e bizantini che si stabilirono lungo le grotte della Gravina trasformandole in chiese rupestri. Nei secoli nono e decimo ci furono aspre lotte fra Longobardi, Saraceni e Bizantini per il possesso del territorio, fino alla distruzione della città da parte delle truppe di Ludovico secondo, imperatore dei Franchi, nel tentativo di cacciare i Saraceni. Dopo l’insediamento dei Normanni avvenuto nel 1043 la città conobbe un periodo di pace. Nei secoli seguenti fra carestie e terremoti Matera fu a lungo città Regia ossia libera dal dominio feudale. Con gli Aragonesi la città fu ceduta al conte Giovan Carlo Tramontano che nel 1514 venne ucciso dalla popolazione oppressa dalle tasse. Nel 1663 in epoca spagnola Matera uscì dalla provincia di Terra d’Otranto diventando capoluogo della Basilicata e sede di Regia Udienza. Tale titolo le rimase fino al 1806 quando Giuseppe Bonaparte trasferì le competenze a Potenza.
Dal risorgimento ad oggi
Nel periodo risorgimentale il comitato pro-dittatoriale lucano non mantenne le promesse sulla redistribuzione delle terre demaniali. Nella città cominciò a diffondersi un malessere fomentato tra gli altri dai legittimisti. Ma la ribellione vera e propria si ebbe solo con il brigantaggio postunitario. Nel 1927 la città divenne capoluogo di provincia. Matera fu la prima città del Mezzogiorno ad insorgere contro i nazisti, il 21 settembre 1943. Undici persone trovarono la morte a seguito dei mitragliamenti tedeschi in ritirata. La giornata raggiunse il suo culmine con la feroce rappresaglia nazista che costò la vita ad altre 15 persone civili e militari. Nel 1945 vi furono le prime sommosse popolari del meridione per l’assegnazione delle terre incolte che si risolsero con l’emanazione fra il 1946 e il 1947 dei decreti del Ponte. Nel 1948 nacque la questione dei Sassi di Matera sollevata da Palmiro Togliatti prima e da Alcide De Gasperi dopo. Mentre nel 1952 una legge nazionale stabilì lo sgombero dei Sassi e la costruzione di nuovi quartieri residenziali che svilupparono la città nuova nella quale confluirono i quindicimila abitanti del rione Sassi. Il terremonto del 1980 dell’Irpinia danneggiò parzialmente la città. Nel 1986 una nuova legge nazionale finanziò il recupero degli antichi rioni materani ormai degradati. Nel 1993 la città venne proclamata “Patrimonio dell’umanità” e nel 2014 “Capitale europea della cultura 2019”.
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