Il Castello di Calatubo ad Alcamo
Il Castello di Calatubo (dall’arabo Kalata et tub, “terra di tufo”) è il sito più antico del territorio alcamese e per molti anni, nel passato, è stato anche il più importante. Il castello è un’antica fortezza che sorge nei dintorni di Alcamo, in provincia di Trapani, Sicilia. Ha conosciuto una incredibile contintuità di insediamenti dalla preistoria alla protostoria, al medioevo ed è un’antica e superba roccaforte nata per dominare, dal suo rilievo roccioso, il golfo di Castellammare e l’entroterra circostante fino a monte Bonifato.
Fu un importante centro culturale che conobbe influenze sicane, greche, romane ed arabe. Il geografo arabo Idris lo descrive, nel 1154 come un luogo pieno di vita con campi di grano ben coltivati e con un porto di mare.
Il Castello è stato costruito in data antecedente al 1093. In quell’anno il Conte Ruggero, dovendo definire i confini della nuova diocesi di Mazara, incluse il castello tra quelli già presenti nell’area del vescovado. Anticamente attorno al castello sorgeva il villaggio di Calatubo. Importante per la sua produzione di cereali e di pietra da Mulino che veniva estratto dalle cave attorno al torrente Finocchio.
Grazie alla sua posizione strategica, il Castello di Calatubo assume importanza strategica durante il Medioevo quando, insieme ad altri castelli e forti, costituisce una linea difensiva contro i saraceni, lungo la costa che si estende tra Palermo e Trapani. Le roccaforti, infatti, comunicavano tra di loro con segnali luminosi in caso di attacco del nemico. In seguito alla conquista da parte di Federico II di Svevia, il Castello cessa la sua funzione militare e si trasforma in masseria a controllo del feudo di Calatubo.
Il Castello di Calatubo oggi
Il Castello resta in un ottimo stato di conservazione fino al terremoto di Belice del 1968 quando comincia il suo declino. Trasformato in ovile le sue maestose mura hanno conosciuto l’azione distruttiva degli animali, l’incuria pubblica e l’opera dissacratoria e distruttiva dei tombaroli, scavatori di frodo. Questi erano interessati ai reperti archeologici che venivano alla luce nell’importante necropoli scoperta lungo le propaggini della rocca e che documentava la presenza di un centro antico risalente al VII secolo a.C.
Finalmente nel 2015, nell’ambito del progetto denominato “I Luoghi del Cuore” il Castello di Calatubo beneficerà dell’intervento di restauro promosso dal Fondo Ambiente Italiano (FAI) con la collaborazione di Intesa San Paolo.
Curiosità
Una credenza popolare racconta di lunghi cunicoli sotterranei che collegherebbero il castello di Calatubo con il Castello dei Conti di Modica e con la torre dei Ventimiglia sul Monte Bonifato
Come Arrivare al Castello di Calatubo
Si consiglia di lasciare l’autostrada A29 Palermo Mazara del Vallo allo svincolo di Alcamo e di immettersi sulla strada statale 113 in direzione Partinico. Imboccata la prima traversa sulla destra, si prosegue per Balestrate lungo la strada provinciale 63 bis. Avvistato il castello, sulla sinistra, si percorre un paio di km di strada sterrata che conduce all’ingresso.