Costa Jonica Lucana
Il litorale della costa jonica lucana si presenta basso sul livello medio del mare e di ampiezza variabile con punto di circa 20 metri dalla battigia, caratterizzata da sabbie medio-fini e da un profilo dunale.
Il litorale jonico lucano si spinge fino nell’entroterra, per un’area di circa 800 km². L’entroterra si estende proseguendo nella piana alluvionale del metapontino, attraversata dai cinque fiumi lucani che sfociano nel Mar Ionio: il Bradano, il Basento, il Cavone, l’Agri e il Sinni.
Il turista che giunge in questa zona si trova immerso in un panorama naturale di unica bellezza, tra spiagge di fine sabbia dorata, spettacolari dune naturali e pinete di pini d’Aleppo, in cui si respira l’aria della storia antica dell’antica Magna Grecia.
Per chi deciderà di navigare la costa in barca seguendo il litorale, fatto di placidi arenili e insenature sabbiose, sarà facile imbattersi in spiagge cristalline, deserte circondate da pinete che si spingono rigogliose fino in riva al mare, o in arenili incontaminati e discreti, protetti dalle spettacolari dune.
Quest’area jonica è piuttosto omogenea in quanto a tipologia di habitat e morfologia territoriale. Le spiagge sono quasi tutte caratterizzate da una battigia protetta da pineta o da un cordone dunale subito alle spalle,dove
si aprono le aree agricole di una delle più rigogliose zone rurali d’Italia, la Piana del Metapontino.
Le spiagge, ad eccezione di Policoro, sono tutte interamente sabbiose.
La parte più sviluppata del territorio è sicuramente la piana litoranea che si estende dalle prime colline fino alla costa jonica. Di origine alluvionale, molto fertile, ha favorito un graduale aumento di insediamenti, cominciati prima con il latifondo e negli anni cinquanta, grazie all’intervento dell’Ente Riforma Fondiaria, che richiamarono molti braccianti. I lavori di bonifica ai margini dei fiumi e dei torrenti che scorrono dal nord della Basilicata fino al mare, hanno protetto nel tempo i centri abitati dalle inondazioni. Oggi nella Piana del Metapontino si producono frutta e generi ortofrutticoli di prima qualità e molto richiesti anche dai mercati esteri. E’ facile sentire i residenti della zona parlare di questo territorio come della “California del Sud”. Oltre al settore agricolo, la zona jonica lucana è da sempre fortemente interessata dal Turismo estivo. A partire dagli anni ’60, grazie agli abitani delle città interne, e poi grazie anche alla nascita di numerose strutture turistiche, sorte a partire dagli anni ’80, la zona jonica lucana ha registrato un continuo e costante boom turistico ancora oggi inarrestabile grazie alla bellezza delle sue spiagge particolarmente adatte al turismo familiare o agli amanti della natura. Sono molti i campeggi, gli hotel, i villaggi e gli stabilimenti balneari che sorgono lungo tutta l’area, adatti a soddisfare tutti i tipi di turismo anche per chi ha gusti esclusivi.
La costa jonica lucana parte dal lago Salinella, unico lago salmastro della zona, situato alla foce del fiume Bradano, posto proprio al confine con la Puglia. Proseguendo in direzione ovest e seguendo il cordone dunale si arriva alla “Riserva Statale di Protezione di Metaponto” (240 ettari) posta tra le foci dei fiumi Bradano e Basento.
Metaponto era una delle colonie più importanti della Magna Grecia italiana ed è stata successivamente un importante avamposto militare romano. Qui ebbe sede la Scuola Pitagorica ed è oggi possibile visitare le Tavole Palatine ed i resti dei templi e del teatro greco oltre che uno dei più importanti musei italiani dedicati alla Magna Grecia, dopo quello di Taranto.
Allontanandosi da Metaponto si giunge e Contrada Marinella dove vi è la “Riserva Statale biogenetica di Marinella Stornara” (45 ettari). In tutta questa zona hanno preso rigogliosamente piede le pinete che continuano quasi ininterrottamente nei territori dei comuni compresi tra Metaponto (oggi frazione di Bernalda) a Scanzano Jonico.
Proseguendo ancora si giunge a Scanzano Jonico, famosa per essere stata citata anche nel famoso film “Basilicata Coast to Coast”. Scanzano ospita la foce del torrente Cavone, importante per l’apporto botanico e ornitologico che conferisce alla zona in cui scorre, compresa tra gli altri tra i comuni di Craco, Pisticci e la stessa Scanzano.
Continuando il percorso verso il confine con la Calabria si trova Policoro, un’altra antica colonia greca conosciuta con il nome di Heraclea. Una menzione particolare merita il Bosco di Policoro che rappresenta l’ultimo lembo di un’estesa foresta planiziaria un tempo situata tra le foci dell’Agri e del Sinni ed estesa fino ai monti del Pollino. Oggi è possibile percorrere alcune piste ciclabili che portano in un bellissimo percorso immerso nel verde della pineta da Policoro verso Scanzano. Il litorale di Policoro è famoso anche perché scelto dalle tartarughe Caretta Caretta come spiaggia per la loro riproduzione. Da visitare citiamo il museo archeologico di Heraclea, posto sul promontorio che ospitava l’antico centro greco e che sovrasta la piana antistante e prospiciente le spiagge.
L’ultimo paese posto praticamente sul confine con la Calabria è Nova Siri. Anche qui le spiagge sabbiose sono larghe e bagnate da questo incantevole mare, protette alle spalle dalla incontaminata pineta. Da visitare a Nova Siri la Villa Imperiale situata in località Ciglio dei Vagni e la Torre Bollita.
Queste caratteristiche sono tipiche anche di alcuni paesi del tarantino come Chiatona, Castelaneta Marina, Ginosa e Riva dei Tessali oltre che di alcune importanti località turistiche della Calabria come Trebisacce e Sibari in provincia di Cosenza.
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