Federico II in Basilicata, le tracce dell’Imperatore nella terra lucana
Federico II in Basilicata ha lasciato tracce indelebili del suo passaggio in terra lucana. La Basilicata, terra da sempre poco conosciuta, è sempre stata al centro dei principali eventi della storia d’Italia.
Federico II in Basilicata, il Castello di Melfi
Federico II è stato un uomo per alcuni versi leggendario. Nato a Jesi nel 1194 da madre normanna e padre svevo, morì a Castel Fiorentino (FG) nel 1250. A 4 anni viene nominato Re di Sicilia ed è incoronato Imperatore del Sacro Romano Impero a soli 26 anni, il 22 dicembre 1220.
Il suo rapporto con la Basilicata è stato più stretto di quanto si possa pensare o di quanto i libri di storia raccontino.
Proprio qui, nel Castello di Melfi, sono accaduti alcuni avvenimenti molto importanti della vita dell’Imperatore del Sacro Romano Impero. La storia di Federico II e del Castello di Melfi comincia in realtà con un avvenimento un po’ spiacevole: durante la visita all’Imperatore, infatti, il re di Tessalonica muore di infarto. Ma al Castello di Melfi è legato anche uno degli avvenimenti più importanti della vita di Federico II: l’emanazione delle Constitutiones, le leggi emanate con l’obiettivo di creare uno Stato centrale e unitario. Nel Castello di Melfi Federico II soggiornerà diverse estati, per sfuggire al caldo torrido della Capitanata, per battute di caccia a Lagopesole o per discutere le fondamentali questioni di Stato con i suoi più stretti consiglieri.
Federico II in Basilicata, sulle orme dell’Imperatore
Proprio l’idea di ricostruire lo Stato, limitando lo strapotere dei Baroni, era l’obiettivo primario che Federico II cercò di perseguire durante il suo regno. Per fare questo, l’imperatore del Sacro Romano Impero attuò una grande opera di ricostruzione del demanio. E per farlo si attivò per ricostruire e rinforzare le città, i castelli ed i casali. Proprio i Castelli sono uno dei più importanti lasciti che Federico II ha donato alla Basilicata. Qui grazie alla sua opera sono sorti due Castra Exempta (Melfi e San Fele) e 18 castelli (Abriola, Acerenza, Anzi, Brienza, Brindisi di Montagna, Calvello, Gorgoglione, Lagonegro, Maratea, Matera, Montescaglioso, Monte Serico – Genzano, Muro Lucano, Pescopagano, Petrullo – Stigliano, Pietra di Acino – Armento-Aliano, Policoro, Torremare – Metaponto).
Federico II in Basilicata, Castel Lagopesole
Una menzione particolare merita il Castello di Lagopesole. Come detto in precedenza qui a Lagopesole l’Imperatore del Sacro Romano Impero amava svagarsi cacciando, anche se prediligeva tornare al Castello di Melfi per il pernotto. Lagopesole del resto non era strategico per il controllo di fondamentali vie di comunicazione o per motivi economici ed era posto a presidio di una vecchia strada che congiungeva Benevento e la valle del fiume Bradano. Il fortilizio di pianta rettangolare, con annesso torrione presente in loco, era stato costruito in epoca normanna: era piccolo e non incontrava i gusti di Federico II. Fu così che nel 1242 l’Imperatore ne decise l’ampliamento, trasformando il castro in Domus, casa dell’ozio, facendo costruire un secondo cortile da collegare al primo e facendo erigere una torre ad ogni lato delle fortificazioni. Da allora ad oggi Castel Lagopesole non ha subito rimaneggiamenti rispetto al progetto originario di Federico II, divenendo per questo il secondo castello federiciano più importante dell’Italia meridionale peninsulare, dopo Castel del Monte.