Camaiore e Pietrasanta, la Versilia interna
Camaiore e Pietrasanta sono due antichi borghi della Toscana che assumono rilevanza storica intorno al XIII sec., ovvero quando i Signori di Lucca intrapresero una lotta con i signori feudali della zona per il controllo sulla Versilia ed il presidio delle allora fondamentali vie di comunicazione: l’Aurelia e la via Francigena che in questa parte della toscana per un lungo tratto coincidono.
Lucca vi convoglia tutta la popolazione dei castelli feudali distrutti, determinandone, così, lo sviluppo politico ed economico. La comune origine dei borghi di Camaiore e Pietrasanta si riflette nella forma urbana con impianto ortogonale ed un perimetro di fossati segnato nel ‘300 da cinte murarie. La relativa marginalità dei due centri rispetto ai flussi turistici di massa maggiormente attratti dalle mete del litorale, ha consentito ai due borghi di sviluppare una vocazione a un turismo artistico e culturale.
L’itinerario proposto per visitare e scoprire Camaiore e Pietrasanta è di 1 giorno essendo i due borghi distanti circa 10 Km.
Camaiore
Il nostro viaggio comincia dal borgo più piccolo che è quello di Camaiore che sorge in una una conca coltivata e circondata da colli ed è attraversato dall’antica via Aurelia. La struttura della cittadina antica fa ipotizzare una origine romana, con pianta ortogonale e quartieri scanditi geometricamente dentro un rettangolo allungato proprio come gli antichi Castrum romani. Nel VIII sec. si insediarono nella vallata i Benedettini dell’abbazia di S. Pietro che avviarono la valorizzazione agricola dell’area. Nel 1255 una prima cinta muraria fu innalzata da Lucca ad imitazione di quella di Pietrasanta. Contesa dai Fiorentini e dai Visconti, Camaiore passò definitivamente sotto Lucca nel 1442.
Cosa vedere a Camaiore
1) La chiesa della Collegiata è la prima tappa del nostro itinerario. L’edificio fu costruito nel 1278, e conserva, al suo interno, una bellissima fonte battesimale. L’esterto è stato ripristinato nelle originarie forme romaniche. Di fianco sorge la torre campanaria del 1365.
2) Museo archeologico comunale che ha sede nel palazzo Tori-Massoni e si affaccia su Corso Vittorio Emanuele a destra della chiesta della Collegiata.
3) La chiesetta di S. Michele si trova in fondo al corso proprio dove si apre la piazza che l’accoglie. E’ di origine romanica ma è stata ristrutturata nel secondo dopoguerra.
4) La Badia o chiesta di S. Pietro, è stata fondata dai Benedettini all’epoca del loro insediamento nella vallata che accoglie Camaiore, intorno all’anno 760. Al suo interno si trova un grande altare di marmo barocco.
5) La chiesta della Ss. Concezione è francescana e sorge al margine del centro storico sulla strada che conduce al Lido di Camaiore
6) a circa 4 Km da Camaiore vale la pena andare a visitare il borgo di Monteggiori che fu un centro fortificato di antichissima origine, e che ha mantenuto intatte le sue originarie caratteristiche di villaggio fortificato. Monteggiori fu dotato di mura e di un palazzo ai tempi di Castruccio Castracani (XIII sec.)
7) breve pausa ristoratrice poi il viaggio ricomincia con una nuova destinazione: Pietrasanta
Pietrasanta
Distesa a i piedi di un colle, tra colline coltivate ad olivi e viti cui fanno da scenario le Alpi Apuane. L’impianto urganistico di Pietrasanta è di chiara matrice medievale. Su questo impianto poi, si è innestato il rinnovamento edilizio cinquecentesco. Pietrasanta riveste un ruolo preminente nel contesto culturale della Versilia e questa caratteristica ha origini antiche. La presenza delle vicine cave di marmo ne fece fin dal 400 un punto di riferimento per l’attività di grandi artisti, da Brunelleschi a Donatello e più tardi anche di Michelangelo, mentre alcuni maestri locali, come gli Stagi, furono apprezzati al di fuori dei confini cittadini e chiamati a lavorare presso le principali corti italiane. Questa tradizione artistica si è poi mantenuta viva nell’opera degli artigiani del luogo e nelle aziende specializzate nel settore del mosaico artistico e nelle numerose fonderie d’arte presso le quali si possono ancora seguire procedimenti come la modellatura della cera, la sistemazione della terra refrattaria, la fusione vera e propria e le rifiniture finali.
Grazie a questa caratteristica, Pietrasanta è stata scelta come centro pilota dalla regione toscana per l’elaborazione di una politica per la rivitalizzazione dei centri storici, e durante tutto l’anno accoglie un inteso programma di mostre, manifestazioni ed eventi culturali.
La fondazione della città risale al 1255, quando Guiscardo Pietrasanta, podestà di Lucca, intraprese il progetto di assoggettamento della Versilia, rafforzando così i confini settentrionali dello Stato. Successivamente fu Castruccio Castracani, cui si deve il potenziamento della rocca di Sala e la costruzione della rocca Arrighina, a favorire la crescita del borgo che entrò in conflitto con varie signorie, subendone spesso il dominio, tra cui quello di Genova (1437-84) assieme a Sarzana. Passò poi sotto il dominio di Carlo VIII che la vendette ai Lucchesi e nel 1513 fu assegnata da Leone X ai Medici. Il periodo granducale tra il XVI ed il XVIII sec. segnò una lunga fase di stagnazione anche per l’estendersi dei fenomeni di paludismo con conseguenti febbri malariche endemiche. Agli inizi dell’800 le sorti della città si risollevarono grazie all’avvio dei lavori di bonifica della zona e la ripresa dell’attività estrattiva, cui seguì a partire dal ‘900 la nascita della villeggiatura e dell’industria turistica che determinò la graduale espansione dell’abitato verso la marina.
Cosa vedere a Pietrasanta
1) Piazza del Duomo. Vi si accede dalla porta Pisana, alla cui sinistra si trovano i resti della rocca Arrighina o Rocchetta. La piazza ha la forma di un ampio rettangolo allungato e taglia l’intero abitato storico costituendone il fulcro. Il colpo d’occhio è molto suggestivo: il Duomo con il suo campanile rosso, la facciata aurea di S. Agostino, il palazzo Moroni, il muro di cinta delle fortificazioni che sale sulla collina, ed in basso la fontana la colonna del marzocco ed il monumento a Leopoldo II di Vincenzo Santini. A destra si leva la torre delle ore, eretta nel 1530-34.
2) la seconda tappa prevede una visita al Duomo, intitolato a S. Martino, che domina il centro del rettangolo con l’involucro marmoreo del 1256-58 ampliato nel 1330 restaurato verso il 1630 e ancora nel 1821 ed al cinquecentesco Palazzo Moroni, sede dell’Archivio storico e del Civico Museo archeologico
3) la ex chiesa di S. Agostino, fondata nel ‘300, oggi spazio espositivo e culturale. La sua facciata è tutta di marmo ha facciata in marmo ed è mossa da tre grandi arcate cieche su cui si sviluppa un ordine di eleganti archetti gotici sostenuti da colonnine. Il campanile del 1780 s’innalza sul fianco sinistro in posizione posteriore.
4) proseguendo sulla destra, si accede all’ex convento di S. Agostino, dove nel 1984 viene istituito il Museo dei Bozzetti che raccoglie opere di artisti del ‘900 oltre a modelli di opere di scuola locale e ospita mostre di arte contemporanea
5) alla Rocca di Sala, si arriva salendo la strada che si trova di fianco a S. Agostino. Il complesso fortificato, sorto in epoca longobarda ed ampliato attorno al 1480 su progetto del Francione si unisce alla cinta fortificata di Pietrasanta con due lunghe bastie merlate. Vi sostarono diversi sovrani, tra cui Carlo VIII (1494) e Carlo V (1536), il granduca Cosimo I dettò qui nel 1561 il decreto che donava a Benvenuto Cellini la casa di via del Rosario in Firenze perché vi si installaste l’officina destinata alla fusione del Perseo.
6) Via Mazzini si dirama da piazza del Duomo verso nord ovest sul tracciato della Via Francigena in direzione della porta a Massa. Lungo la via si possono ammirare edifici di impianto medievale e rinascimentale oltre alla chiesa di S. Biagio o della Misericordia, tra le più antiche della città.
7) anche questo percorso prevede una visita a due borghi più piccoli che si trovano fuori le mura di Pietrasanta ma che assolutamente vale la pena visitare: Capriglia che domina un vasto panorama che abbraccia il litorale da Pisa alla riviera ligure e Valdicastello Carducci dove si trova la casa natale di Giosuè Carducci (1835-1907) con cimeli e ricordi del poeta.